Le immagini di Ilaria Salis in catene nel tribunale ungherese hanno innescato una serie di reazioni politiche e mediatiche. Dal punto di vista diplomatico e giuridico, però, la situazione è rimasta sostanzialmente invariata, almeno fino all\’udienza che ci sarà il prossimo 28 marzo a Budapest.
Il governo italiano ha assicurato di aver fatto il possibile e di non poter interferire ulteriormente con l\’omologo ungherese. Nel frattempo, il ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha già deciso e dichiarato pubblicamente che Salis è colpevole e merita una punizione esemplare.
Cosa ci si aspetta dalla prossima udienza?
Come tenere alta l\’attenzione mediatica su una vicenda riguardante una cittadina italiana detenuta in condizioni inumane degradanti, sottoposta a un processo politico senza le garanzie previste per l’imputato?
Mercoledì prossimo, insieme a
Camilla Siliotti – A buon diritto
Mario di Vito – giornalista
Fernando Reynoso – Comitato romano Ilaria Salis libera
parleremo di Ilaria Salis, dell\’Ungheria di Viktor Orbán, ma anche dell’utilizzo politico dello strumento penale in Italia.
Modera l\’incontro Marica Fantauzzi del Centro di giornalismo permanente.
Vi aspettiamo!
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Ingresso gratuito con Tessera Arci 2023/24
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