Nel 2017, perse nel Labirinto in terra romagnola, cercando musiche tanto lontane nello spazio e nel tempo quanto vicine, nasce l\’incontro tra Elena D\’Ascenzo e Renata Frana (che poi saremmo noi).Tra un canto sefardita ed una plettrata di robab afgano, ci siamo ritrovate spesso e volentieri a parlare di \”vuoto\” per definire cosa ci spinge a creare il nostro suono in questi repertori tradizionali.Ne abbiamo discusso scomodando ogni tipo di suggestione derivata dalla nostra formazione artistica, scientifica ed esistenziale, fino a giungere alla conclusione di non avere alcuna conclusione, nonché di voler fortemente ricercare un suono che vada al di là della semplice rappresentazione del \”vuoto\”, ma che tenda nel modo più sincero ad avvicinarvisi.Il Ku (空), la vacuità, orienta il nostro lavoro: che si tratti di recuperare suoni antichi o provenienti da luoghi altri, che si cerchi un legame fra un raga ed una ninnananna della Majella orientale o un canto di raccolta delle olive umbro, che si creino brani originali affini a questi pianeti sonori, noi procediamo \”a vacante\”.
Links:https://www.facebook.com/KU-790082598001489/
Elena D\’Ascenzo: voce, percussioni Renata Frana: dilruba
Elena D\’Ascenzo – Da sempre innamorata del blues afro-americano e della vocalità mediterranea tenta, con la sua ricerca, di trovare un amalgama fra i due ambienti musicali. Nel corso degli anni, canta e suona in diverse formazioni e contesti, dal rock, al blues, dal teatro alla danza, alla musica popolare abruzzese, calabrese, arbereshe ed approda a numerosi festivals esteri e italiani (Philadelphia Folk Festival – Philadelphia, PA, Paleariza – Calabria, Entrerritmos – Larache, M\’-Diq Mosaique – Tetouan, per citarne alcuni). La partecipazione ai seminari di \”Labyrinth Italia\” si rivela folgorante: inciampa e si ritrova orientata ad oriente; in quel nuovo dedalo di strade che si apre davanti ai suoi sensi incontra Renata e capisce che è ora di cantare il vuoto.Renata Frana – Renata Frana – Inizia lo studio della musica indiana dopo aver vagato tra jazz, musica classica e musica antica, studiando con il maestro Guido Schiraldi e con Daud Khan Sadozai. Partecipa ai seminari di Labyrinth, realtà fondata da Ross Daly nel 1982 e continua parallelamente la propria formazione scientifica laureandosi in fisica e sognando una risoluzione di questa \”scissione \”; ecco che incontra Elena e capisce che, sì, è proprio il momento di cantare il vuoto.