Mesudì
Elisa Surace: voce, chitarra, percussioni
Francesca Flotta: voce, percussioni
Claudia Ugenti: voce, percussioni
Simone Pulvano: percussioni, voce
Mesudì è il nome che abbiamo scelto nel 2019 per iniziare il nostro percorso insieme. Significa mezzogiorno in sardo, ma indica anche il tipo di vento che proviene dal sud, il vento di mesudì. Al centro di questo nome si incrocia tutto il nostro desiderio di movimento e racconto. Come fa il vento che nasce in un luogo e poi si sposta, che sfiora, prende e scappa, abbiamo sentito l’esigenza di muoverci, prendendo con noi i suoni da cui siamo nati per portarli altrove e trasformarli in nuovi racconti.
Mesudì è nodo, il punto in cui le nostre quattro strade si sono incrociate pur provenendo da generi ed esperienze musicali diversi. È il luogo in cui la musica di tradizione orale incontra il desiderio di giocare con i suoni per spostarli verso la nostra identità sonora.
Urban Folk
Il nostro è un linguaggio musicale interamente basato su suoni organici. La musica tradizionale del centro e sud Italia dialoga con i suoni e i ritmi delle musiche dal mondo e finisce per parlare un urban folk capace di esprimere appieno il nostro universo sonoro. Così i suoni del mondo arabo incontrano canti e i proverbi della tradizione popolare calabrese, il romanesco si mescola alla polifonia classica, il rap ripercorre la tradizione di racconto e di protesta degli antichi cantastorie.
La composizione di brani originali presentati insieme a rielaborazioni di brani preesistenti ci ha accompagnato nel corso di un’attività live che è andata via via intensificandosi. Dopo averci portato in giro per l’Italia in diversi festival e rassegne musicali (Folkest, Tam Tam Festival), il nostro viaggio musicale è proseguito con la realizzazione a Roma dei videoclip di Anvaca e Eppure era così e ad Amantea quello di Voca sia,con la partecipazione di Domenico Provenzano.