Il genere è un costume attillato che la società ci mette addosso non appena nasciamo, è un copione che interpretiamo, spesso senza accorgercene. Ma cosa accadrebbe se fossimo noi a immaginare nuovi ruoli e a riscrivere il copione? A metà tra saggio e autobiografia, con un tono brillante e ironico, il libro affronta temi cruciali come i ruoli familiari, l’educazione, la sessualità, il rapporto con il corpo, la cultura, il mondo del lavoro, la pornografia, l’intersessualità, il linguaggio. Lungo il filo conduttore delle sue esilaranti esperienze personali e usando elementi di psicologia, sociologia e filosofia, Emer O’Toole mette in discussione i rigidi stereotipi femminili e il binarismo di genere. Un saggio illuminante e dissacrante che mette in mostra il re nudo, ci svela meccanismi nascosti e ci ispira nuovi modi di interpretare noi stesse.
Ne parliamo con
Beatrice Gnassi, editrice
Paola Zanca, giornalista
Francesca Venturi, attrice
Silvia Manciati, Ricercatrice in letteratura teatrale
Emer O’Toole è professoressa associata in Irish Performance Studies alla Concordia University. È stata co-curatrice della raccolta di saggi Ethical Exchanges in Translation, Adaptation and Dramaturgy (Brill, 2017). Pubblica i suoi articoli su diverse testate, tra cui The Guardian, The Irish Times, The Independent e The Conversation, e i suoi racconti su alcune piattaforme, come Somesuch Stories e 4’33’’ Audio Magazine. Emer è nata in Irlanda e ora vive a Montreal con compagno, prole e un gatto dal pessimo carattere. Sta lavorando al suo primo romanzo.