Bona Vitae!
È il tempo di rinnovare il ragionamento su ciò che gli antichi chiamavano la Bona vita! E che oggi da qualche parte nel mondo viene chiamato \”buen vivir\”.
Si tratta di coltivare il giardino fiorito e curarlo affinché farfalle ed api, bombi e altre forme di vita impollinanti lo frequentino, così abitandolo, se ne prendano cura e ne ristabiliscano un equilibrio metabolico.
Così come per madre natura, il discorso vale per le forme di vita comunitarie, oggi nella metropoli, cioè nel mondo, completamente disgregate e inquinate da egoismi, nanorazzismi, microfascismi quotidiani. Prendersi cura dei luoghi, delle relazioni che in questi si legano, vuol dire rimettersi in diretta relazione comunitaria, curarne le forme di partecipazione ai percorsi decisionali, l\’attenzione ai bisogni collettivi, porsi all\’ascolto delle fragilità, aiutarsi, produrre processi mutualistici.
Vuol dire anche ricercare negli archivi profondi delle prassi collettive e la presa di coscienza individuale dei singoli. Nella catastrofe umana che stiamo vivendo tutti e tutte abbiamo bisogno di realizzare, a partire da noi stessi, non da un\’astratta idea di umanità, le modalità e le pratiche che ci possano riavvicinare, renderci di nuovo solidali in questi territori ostili circondati da forze nemiche che sono ormai diventate le metropoli. Uscire dalle dinamiche tipiche del capitale e dei poteri statali, dalla speculazione politica e immobiliare, dalle politiche estrattiviste, per ritrovarci tra umani e insieme agli altri viventi in alleanza, in armonia, partendo certamente dalla rimessa in discussione delle nostre immense contraddizioni di europei, occidentali, consumisti e degli assunti fondamentali su cui la potenza imperialista e coloniale occidentale ha devastato territori contribuendo a massacrare popoli e culture in tutto il globo.
\”Non saranno mai salvifiche queste città antropofaghe, le economie cannibali che generano, non saranno mai salvifiche le speculazioni compiute in nome della rigenerazione, della riqualificazione, dell’ordine \’gourmettizzato\’ . Dietro narrazioni solo ben disegnate insiste un modello trito e ritrito che alimenta un consumismo barbaro, ottuso, capitalista.
Si inneschino rapporti realmente diretti, si generino economie orizzontali, franche, a portata di mano, si generino percorsi collettivi combattivi, riottosi, indipendenti\”.
E proprio con l\’intenzione di rilanciare le nostre pratiche e i nostri contenuti ormai più che decennali che vogliamo invitarvi a partecipare al festival di Zazie nel metrò , della libreria I Fiori Blu, di Vivèro e della Panchovilla in Sabina, per confrontarci con voi e con quanti sentano risuonare in loro lo stesso anelito di liberazione.
ZazieFestival programma:
Sab 30 settembre dalle 19.00
Battle sound dj set Robbi Fega Vs dj Moover (da Zazie)
Lun 2 ottobre ore 19.30:
Anselm Jappe presenta: Cemento, arma di costruzione di massa. Eleuthera.
Insieme a Sabina libertaria e il collettivo di Balia dal collare presentiamo insieme all\’autore il suo nuovo libro contro Le Courbusier e pillole di critica del valore. Inizia così la rassegna libraria di quest\’anno. (da Zazie)
Martedì 3 ottobre ore 21:
Brazil no metrò, concerto. (da Zazie) Inizio rassegna musicale.
Merc. 4 ottobre
ore 18: Aperitivo e chiacchiere, vieni a conoscere Vivèro, luogo di quartiere. (da Vivèro)
ore 20: Facciamo amicizia con il vino. Riparte il corso di avvicinamento al vino a cura di Enoize. (da Zazie)
giov. 5 ottobre ore 19.30:
Chiara Davoli e Valeria Tarditi presentano il loro nuovo libro: Lavoro diseguale. Voci esperienze e immaginari delle donne. Prefazione di Maura Cossutta, postfazione di Giulia Rodano. Castelvecchi. (Da Zazie).
Venerdi 6 ottobre ore 18.30
Insieme a Stefano Barabino presentiamo il docufilm sulle lotte contro il TAV in val Susa: \”La scelta\” . (Ita. 2022) di Carlo Augusto Bachschmidt, Stefano Barabino, Michele Ruvioli. (Proiezione alla Panchovilla in sabina).
