TITOLO: IO E IL MIO CANE
ARTISTA: Chiara Maria Francesca D’Errico
CURATORE: Alice Penconi
DURATA: 22 – 29 ottobre Rome Art Week
Chiara adotta il suo secondo nome, Maria, per creare un personaggio artistico con il quale sperimentare da subito con acrilici ed olio. Senza mai abbandonare la pittura, la sua ricerca artistica sfocia nel disegno digitale di cui apprezza l’immediatezza del linguaggio e la versatilità dell’illustrazione in grado di colpire l’osservatore con un apparente semplicità.
Tra vignette satiriche e non, nasce il progetto che vorremmo presentare IO E IL MIO CANE, uno scorcio di vita reale e condizione onirica, delle strisce, vignette cariche di umorismo che caratterizza l’artista partenopea. Strettamente legate all’esperienza personale, le vignette (nate durante il periodo pandemico) narrano le avventure di una persona ansiosa e del suo cane fobico che faticano a lasciare l’appartamento in cui giacciono tutto il giorno, mentre la vita gli scorre di fianco. La padrona soffre il forte stress relativo al periodo di pandemia, si è rintanata in casa, si relaziona a fatica con il mondo esterno e lo stesso sembra fare il cane, dimenticandosi di essere un cane, parla, da consigli è politicamente schierato e non vuol mettere il naso fuori dal portone nemmeno “per pisciare”. Forse è tutto vero o semplicemente sono le proiezioni di una persona che si sente sola e smarrita. Quello che Maria ci restituisce tramite le sue vignette è un’indagine psicologica espressa attraverso immagini, didascalie e storytelling.
L’ironia è una componente fondamentale nel lavoro di Maria, attraverso il quale vuole farci riflettere sull’interazione umana, strumento per esorcizzare con leggerezza paure e ansie della vita quotidiana. L\’intento artistico di Maria, non a caso, è ispirato dalla filosofia eudemonistica grazie alla quale dichiara “l’arte è per me una sorta di terapia che mi permette di sfogare il mio dolore e mettere in atto il buon esito del mio demone interiore”. Lo stile è rapido e istintivo, con una forte semplicità della linea, coerente con temporaneità e natura effimera del messaggio.